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SINOSSI
In una innominata città del giappone, la vita ricomincia a scorrere dopo la devastazione della Seconda guerra mondiale. In un piccolo ristorante giapponese quasi completamente distrutto dal fuoco, una donna si guadagna da vivere vendendo il proprio corpo.
Un orfano di guerra entra furtivamente nella casa della donna per rubare, mentre un giovane soldato smobilitato arriva come cliente. I tre incominciano una strana vita insieme.
Ma dura poco: i ricordi di guerra del soldato finiscono per distruggere le vite di tutti e tre. L’orfano, dopo aver raccontato che un venditore ambulante del mercato nero gli ha offerto un lavoro, parte con lui per un viaggio, ignorando i tentativi della donna di fermarlo. Il venditore di strada è un uomo intrepido, ma il suo viaggio ha l’orrendo scopo di porre fine alle ferite che gli sono state inflitte durante la guerra.
LA GUERRA È DI TUTTI
Un piccolo orfano, una donna costretta a prostituirsi, un giovane reduce, un venditore ambulante in cerca di vendetta: quattro vite spezzate e altrettanti percorsi per rideterminarsi come esseri umani, istante dopo istante, sullo sfondo del Giappone sul finire della Seconda Guerra Mondiale.
Un’indagine sulla dimensione umana e corporea che si muove lungo le ferite di un intero Paese tenendosi lontana dalla spettacolarizzazione e dalle fanfare militari.
Acclamato nella sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia 2023, Hokage – Ombra di fuoco è il primo film di Shinya Tsukamoto distribuito nelle sale italiane dai tempi di A Snake Of June del 2002.
Ancora oggi regista completamente indipendente (da sempre è anche produttore, direttore della fotografia e montatore dei propri film), Tsukamoto, con Hokage – Ombra di fuoco dà vita a microcosmo di tormento e riflessione, forte di una messa in scena essenziale quanto spietata. Un cinema scolpito dai contrasti, tra luce e buio, che per scavare negli animi e nel dolore dei suoi protagonisti parte dai corpi e dai più piccoli gesti, capaci di unire equilibrio e sperimentazione.
COMMENTO DEL REGISTA
Hokage riprende tematiche affrontate nei miei due film precedenti, Nobi e Zan: gli effetti della guerra sugli esseri umani e l’orrore di uccidere. Zan è un film sui samurai verso la fine del loro dominio, mentre Nobi racconta la storia di alcuni soldati giapponesi mandati a combattere nelle Filippine durante la Seconda guerra mondiale. In Hokage riesamino queste tematiche attraverso il caos del mercato nero nell’immediato dopoguerra. Il film narra di un fuoco e delle ombre in continuo movimento che questo proietta tutto intorno, ma soprattutto delle persone che vivono nascoste tra queste ombre. Il titolo di lavorazione era Il progetto del dopoguerra. Dato che il mondo si sta allontanando dalla pace, mi sono sentito in dovere di girare questo film, come se fosse una preghiera.
Scritto, prodotto, fotografato, montato e diretto da Shinya Tsukamoto
Cast: Shuri Mirai Moriyama Oga Tsukao Hiroki Kono Go Riju Tatsushi Omori
Assistente alla regia: Satoshi Hayashi
Musiche: Chu Ishikawa
Sound design: Masaya Kitada
Scenografie: Yoshiaki Nakajima, Masako Costumi: Sho Sasaki
Trucco: Mafuyu Ohashi
Durata: 96 minuti
Distribuzione italiana: Cat People in collaborazione con Minerva Pictures e RaroVideo Channel
Nazionalità: Giappone
©2023 Shinya Tsukamoto / Kaijyu Theater


TRAILER
RECENSIONI
Hokage è l’anno zero del cinema di Tsukamoto, la dimensione universale di tutta la sua poetica, un racconto che tiene insieme l’ambizione letteraria dei grandi romanzi corali di guerra con l’economia del segno che il grande cineasta giapponese è andato praticando sempre più nell’ultimo decennio. Un anno zero che si aggira tra macerie del conflitto, per l’appunto, rosselliniane ma che soprattutto assume da subito l’astrazione temporale dell’ultimo Wakamatsu, di cui davvero con gli anni Tsukamoto sembra essere diventato il discepolo più cristallino: siamo all’indomani di una guerra ma i riferimenti ad un’epoca precisa si perdono tra i cocci di esistenze che cercano soltanto di ricostruire una minima impalcatura di vita dopo le bombe.
Sergio Sozzo – Sentieri Selvaggi
Hokage – Ombra di fuoco è, appunto, un film di fuoco che ha lasciato dietro di sé soltanto cenere e di ombre fra cui gli esseri umani sgusciano venendone a tratti divorati. I giovani adulti in scena, spezzati dal conflitto e privati per sempre di una possibilità di ritornare interi, non possono fare altro che affidare al bambino quel mandato morale che non sono più in grado di rispettare, perpetuatori involontari del degrado e della violenza che hanno subìto e continuano a subire. E anche Tsukamoto consegna al testimone più innocente il suo messaggio di fiducia nella (remota) possibilità di non perdere del tutto la propria umanità responsabile.
Paola Casella – Mymovies
Decisamente collocabile all’estremo più disperato dello spettro emotivo, Hokage (Ombra di fuoco) è un film che mostra l’umanità come una pelle che si stacca troppo facilmente, per rivelare il disperato animale che ci sta sotto.
William Maga – Il Cineocchio
HOKAGE – OMBRA DI FUOCO
di Shinya Tsukamoto
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Firenze - Spazio Alfieri - TBA
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